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Tutti gli occhi sul G20 con Trump e Xi pronti per l’incontro.

I mercati asiatici sono riusciti a terminare il mese di novembre in tono positivo, con il Nikkei 225 e l'Hang Seng che sono riusciti a registrare dei rialzi mensili contenuti dopo le ripide cadute di ottobre.

Nonostante ciò, i rischi restano al ribasso in vista del vertice del G20 di questo fine settimana a Buenos Aires, in quanto le tensioni politiche e commerciali tra Cina e Stati Uniti restano sospese sul mercato come una nuvola nera.

Il presidente Trump ha già detto che un accordo sul commercio con la Cina è vicino, ma non è sicuro di volerlo fare, il che ha suscitato ottimismo sul fatto che qualche forma di compromesso potrebbe scaturire dall'incontro del weekend tra il presidente Trump e Xi.

Il ministero degli esteri cinese ha detto questa mattina che spera che gli Stati Uniti possano mostrare sincerità e incontrare la Cina a margine dei colloqui. Vedremo, ma come dice la canzone ci vogliono due persone per ballare il tango e non è immediatamente chiaro che gli USA lo vogliano.

Le speranze di un accordo sono state mitigate anche dalla notizia che Peter Navarro, un critico nei confronti della Cina e autore del libro "Death by China", è stato una aggiunta tardiva all'elenco dei partecipanti. Ciò solleva preoccupazioni sul fatto che qualsiasi accordo di compromesso che ritardi qualsiasi escalation all'attuale status quo è diventato meno probabile.

Sappiamo che ci sono tensioni tra le varie fazioni all'interno dell'amministrazione Trump per quanto riguarda il ruolo di Navarro, dopo che Larry Kudlow, il principale consigliere economico del presidente Trump, lo ha attaccato per i recenti commenti da falco, dicendo che le sue opinioni non sono rappresentative della politica della Casa Bianca.

In questo contesto rimane quindi incerta la voce di chi vincerà affinchè si mantenga il dialogo senza ulteriori escalation. Mantenendo le aspettative basse, un risultato positivo sarebbe un impegno a ritardare l'aumento delle tariffe di gennaio in vista di ulteriori discussioni, magari con un impegno a mantenere lo status quo attuale. Ulteriori escalation non sarebbero gradite visti i rallentamenti che stiamo già osservando nella maggior parte degli indicatori economici di riferimento globali.

Il PMI manifatturiero cinese di questa mattina ha mostrato che l'attività economica è rallentata a novembre, passando da 50,2 a 50, sebbene i servizi restino ancora saldamente in territorio di espansione a 53,4, in lieve calo rispetto a 53,8.

I mercati in Europa sembrano destinati a chiudere quella che è stata una settimana positiva fino ad ora con un tono prudedente, con gli investitori che hanno adottato un approccio "wait and see" in quello che è stato un mese abbastanza neutrale per l'azionario europeo.

I prezzi del petrolio greggio sembrano trovare un po' di sostegno in vista della riunione della prossima settimana dell'OPEC dopo che è stato riferito che la Russia potrebbe prendere in considerazione qualche forma di riduzione della produzione, anche se l'aumento della produzione statunitense sta contribuendo a mitigare le aspettative di un forte rimbalzo. Dal punto di vista dei prezzi, le recenti cadute sono notizie gradite e potrebbero contribuire a mantenere un freno alla pressioni inflazionistiche nei prossimi mesi.

Il dollaro USA si è stabilizzato dopo uno scivolone brusco ieri, in quanto le aspettative sui futuri aumenti dei tassi di interesse USA si sono mitigate. L'aumento del tasso di dicembre del prossimo mese rimane pressoché dato per fatto, tuttavia le attese intorno al 2019 sono cambiate notevolmente e i verbali della Fed pubblicati ieri sera sembrano confermare questa valutazione, anche se sono stati anticipati dai commenti del presidente della Fed Jay Powell.

La sterlina ha avuto una settimana deludente in quanto le indiscrezioni su uno scenario di Brexit "senza accordo" continuano a farsi più forte. Le divisioni rimangono più ampie che mai tra le varie fazioni e siamo ora al punto in cui i due principali leader del partito di Theresa May e Jeremy Corbyn non riescono nemmeno a concordare su quale canale televisivo tenere il loro dibattito sull'accordo sulla Brexit raggiunto con la UE, tale è il mondo in cui viviamo adesso. Che cosa abbiamo fatto per meritare un simile disastro?Gli ultimi dati sui prezzi delle abitazioni di Nationwide hanno mostrato che i prezzi delle case sono aumentati a novembre dello 0,3% e dell'1,9% su base annua.

Sul fronte dell'inflazione sembra che stiamo assistendo a una ripresa dell'inflazione europea che si sta trasmettendo la catena di approvvigionamento dopo che i prezzi delle importazioni tedesche sono saliti bruscamente in ottobre, aumentando dell'1% e del 4,8% su base annua, il che potrebbe influenzare i numeri all'inizio del prossimo anno.

Gli ultimi dati relativi all'indice dei prezzi al consumo dell'UE per novembre sono scesi leggermente al 2% dal 2,2%,  e anche i prezzi core sono scesi all'1,1% , a seguito del calo dei prezzi del petrolio. Si prevede che i mercati statunitensi apriranno con un leggero ribasso nell'ultima seduta della settimana con un po' di dati che guideranno la direzione alla fine di quella che dovrebbe ancora essere una settimana positiva per i titoli statunitensi, con guadagni che sono stati guidati dalle aspettative di una prospettiva di una Federal Reserve più accomodante.

Il Dow Jones dovrebbe aprire con 18 punti di ribassoa 25.320 Lo S&P500 dovrebbe aprire con 1,5 punti di ribasso a 2,735,5

Fonte di tutti i grafici qui presentati: CMC Markets piattaforma Next Generation. Performance nette al 30/11/2018

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