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Sterlina sotto pressione prima dei dati sulle vendite al dettaglio per il Regno Unito

I mercati europei sono stati a lungo in linea per vivere una giornata abbastanza positiva ieri fino alla pubblicazione degli ultimi dati sulle ultime vendite al dettaglio USA per dicembre, che erano state rimandate a causa dello shutdown del governo USA a gennaio.

Nessuno si aspettava nulla di particolarmente fuori dall'ordinario, il che ha reso il numero pubblicato  del tutto  inaspettato, finendo per gettare un'ombra scura sull'effettiva performance dell'economia americana. Il calo dell'1,2% è stato anche il peggiore osservato dal 2009 e ha contribuito a spingere lo S&P 500 al ribasso per la prima volta in quattro giorni. Il ribasso è servito anche a punzecchiare l'ottimismo di questa settimana sul cambio di tono rispetto agli apparenti progressi negli attuali colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina, con le indiscrezioni secondo cui il presidente Trump potrebbe prolungare la scadenza di sessanta giorni.

Per un po' di tempo è stato quasi un articolo di fede che l'economia americana sia preservata rispetto al rallentamento del resto dell'economia globale. I dati sull'inflazione USA di questa settimana avrebbero dovuto essere positivi per il consumatore americano: un dato debole, accompagnato da una crescita salariale dignitosa e salari robusti.  La pubblicazione  delle vendite al dettaglio per dicembre è stata una grande sorpresa, attestandosi a -1,2%, mentre, escludendo le vendite di automobili, sono crollate dell'1,8%, mentre l'aspettativa era per una variazione nulla.

Larry Kudlow, consigliere economico del presidente Trump, ha definito i numeri "un problema tecnico", mentre altri hanno affermato che il calo è dovuto al fatto che i consumatori americani hanno concentrato  gli acquisti a novembre a causa dei saldi  del Black Friday,  argomento questo che crolla guardando i numeri di novembre che sono stati  rivisti ad un misero aumento dello 0,1%. Si pone anche la domanda: se i dati sono stati così deludenti a dicembre, quanto potrebbero esserlo  a gennaio mentre il governo degli Stati Uniti ha attraversato uno shutdown di oltre 30 giorni? I rendimenti sui treasuries è crollato mentre gli investitori  sono nuovamente pessimisti su ulteriori rialzi dei tassi negli Stati Uniti.

Con le preoccupazioni già abbondanti sulla portata del rallentamento economico globale, l'economia americana era l'unico raggio di luce in un cielo sempre più scuro. Quella luce brilla un po' meno intensamente dopo i numeri di ieri, e anche se è solo un numero, bisogna ricordare che anche gli indici di fiducia dei consumatori hanno rallentato negli ultimi mesi.

A prescindere dalla preoccupazione per l'economia statunitense, i colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina non sembrano avvicinarsi ad alcun  tipo di conclusione positiva dopo che è stato riferito che le due parti sono piuttosto distanti sulle richieste di riforma. Ciò piuttosto solleva la questione di ciò che viene deciso rispetto alla scadenza di marzo sull'aumento delle tariffe.

È stato suggerito che potrebbero essere rinviati per sessanta giorni se ci fossero aree significative di progresso, tuttavia questo sembra ancora incerto. Con l'indiscrezione secondo cui il presidente cinese Xi Jinping dovrebbe incontrare oggi la delegazione degli Stati Uniti, nella migliore delle ipotesi i mercati possono probabilmente sperare che i colloqui continuino e la scadenza sia estesa.

Queste preoccupazioni si sono estese ai mercati asiatici questa mattina e sembrano destinati a dare luogo a un'apertura europea in ribasso.

La sterlina è stata sottoposta a ulteriori pressioni ieri sulla scia dei commenti del responsabile delle politiche esterne della Banca d'Inghilterra, Gertjan Vlieghe, che ha affermato che è altamente improbabile che la Banca d'Inghilterra cerchi di aumentare i tassi in tempi brevi, anche se se ci fosse un risultato benigno per Brexit. Ha detto che il rallentamento dell'economia globale potrebbe pesare su qualsiasi decisione sulla politica monetaria per il prossimo futuro.

Ciò ha anche suggerito che i tassi potrebbero dover scendere, se le condizioni economiche peggiorassero, qualcosa che potrebbe essere inevitabile se ci fosse un "no deal" Brexit, che rimane l'attuale posizione di default data l'attuale stallo politico. Questa situazione non ha mostrato segni di cambiamento dopo che un certo numero di deputati conservatori si sono astenuti sull'ultima mozione del governo sul piano Brexit del Primo Ministro. Hanno contestato l'inclusione di un emendamento che avrebbe portato la prospettiva di "no deal" fuori dal tavolo. Anche se il voto era solo consultivo, il segnale che invia a Bruxelles è di un parlamento britannico che non è in grado di  decidere da un giorno all'altro quale possa essere la sua posizione comune.

Ciò che è ancora più preoccupante è che i parlamentari di entrambe le parti del partito non erano contenti della mozione. La complicazione aggiuntiva delle recenti indiscreazioni secondo le quali il Primo Ministro non agisca in buona fede, dopo i commenti riportati questa settimana dal capo negoziatore Olly Robbins in un bar di Bruxelles, non hanno contribuito a infondere fiducia nel Primo Ministro, dopo che è stato riferito che il piano era quello di presentare ai parlamentari una scelta sul suo accordo o una lunga proroga nelle prossime settimane. Tutto ciò è diverso da quello che ha dichiarato pubblicamente: o passa il suo accordo o non ci sarà alcun accordo.

Sul fronte dei dati economici, abbiamo visto alcune debolezze significative in molti dati economici nelle ultime settimane e questo potrebbe essere esacerbato più tardi oggi con gli ultimi numeri di vendita al dettaglio di gennaio. A dicembre le vendite al dettaglio sono crollate dell'1,3%, anche se la maggior parte di queste vendite è stata anticipata a novembre per gli sconti del Black Friday, che hanno spinto la crescita delle vendite di novembre dell'1,2%. Le aspettative sono per una ripresa modesta a gennaio dello 0,2%, visto che i salari reali sono aumentati ulteriormente all'inizio di quest'anno, anche se questo effetto potrebbe essere compensato da un modesto restringimento delle spese post-natalizie, da parte di coloro che probabilmente hanno speso un po' troppo nelle settimane prima della fine dell'anno.

 

Fonte di tutti i grafici qui presentati: CMC Markets Piattaforma Next Generation. Performance nette al 15/02/2019

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