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L’ottimismo sui negoziati commerciali spinge i mercati

Se mercoledì è stata una giornata positiva per il settore bancario, giovedì si è dimostrato esattamente l'opposto dato che le azioni europee sono state messe sotto pressione dopo che la banca francese Société Générale è crollata dopo aver riportato un calo del 20% nei ricavi del quarto trimestre e annunciando la possibilità che potrebbe essere costretta a chiudere la sua divisione di proprietary  trading.

Anche la banca americana Morgan Stanley ha mancato le attese sia sul lato dei ricavi che dei profitti, con il trading a reddito fisso che ha dato scarsi risultati, che che a sua volta ha messo pressione sui mercati statunitensi finché non sono circolate indiscrezioni secondo cui gli Stati Uniti potrebbero prendere in considerazione l'allentamento di alcune tariffe commerciali verso la Cina, a dimostrazione della buona fede nei negoziati in corso,inducendo i mercati a concludere con forza la sessione.

Queste notizie suggeriscono  che il segretario al Tesoro Steve Mnuchin sta spingendo per una conclusione, anche se il negoziatore capo per il commercio internazionale Robert Lighthizer sembra al massimo tiepido. Sebbene non ci sia stata alcuna solida conferma che ciò potrebbe accadere in un modo o nell'altro, la semplice prospettiva di ulteriori progressi è stata sufficiente per spingere i mercati statunitensi ai nuovi massimi di un mese. Questo a sua volta dovrebbe aiutare i mercati qui in Europa ad aprire più in alto questa mattina.

I mercati valutari sembrano ancora avere un'opinione positiva su tutte le turbolenze politiche che sembrano emergere dal parlamento britannico, poiché la sterlina continua a salire rispetto all'euro. Le sempre più diffuse voci di un'estensione dell'articolo 50  e di un secondo voto sembrano incoraggiare la ricopertura di posizioni ribassiste, anche se per lo più l'impulso rialzista sembra essere basato su speranze che vere e proprie attese, dato che con l'attuale posizione il Regno Unito uscirebbe senza unaccordo.

Anche senza questo scenario, la sterlina sembra guadagnare supporto sulla modifica delle aspettative sui tassi di interesse intorno all'euro, dato il recente deterioramento dei dati economici dell'area dell'euro.Sebbene per gli investitori non sia irragionevole pensare che la Banca d'Inghilterra non aumenterà i tassi al momento non ci sono aspettative che possa presto tagliarli o aggiungere ulteriori stimoli, nonostante le preoccupazioni della Brexit, mentre le aspettative sull'orientamento della politica della BCE sono incerte.

Ciò che gli investitori stanno iniziando a mettere in dubbio è la capacità della Banca Centrale Europea, in vista della riunione della prossima settimana, di mantenere la linea per la quale possiamo aspettarci un aumento quest'anno.

Sabine Lautenschläger, membro tedesco della BCE , vorrebbe farci credere che una tale mossa sia ancora possibile, tuttavia i recenti dati economici del blocco dimostrano che, nel migliore dei casi, dobbiamo avere un atteggiamento ottimista affinchè ciò si verifichi. È molto più probabile che la BCE potrebbe dover aggiungere ulteriori stimoli in assenza di una ripresa dell'inflazione o dell'attività economica ed è per questo motivo che l'euro sta subendo pressioni.

All'inizio di questa settimana l'inflazione dei prezzi al consumo nel Regno Unito ha toccato un minimo di due anni al 2,1%, aprendo ulteriormente il divario tra l'aumento dei salari e i prezzi a favore dei consumatori britannici in difficoltà. Questo potrebbe avere un impatto positivo su una parte della spesa dei consumatori a partire dal 2019.

A novembre le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono aumentate dell'1,4%, superando le aspettative più ottimistiche, in gran parte a causa delle promozioni e degli sconti del Black Friday. È improbabile che l'immagine di dicembre sia altrettanto buona e, dati i risultati di altri sondaggi simili, è probabile che le spese potrebbero essere state fatte all'ultimo minuto, sempre che siano state effettuate.

Le aspettative per le vendite al dettaglio di dicembre sono per un calo dello 0,8%, che dato il calo dello 0,5% in ottobre significherebbe che la spesa dei consumatori potrebbe aver rallentato abbastanza marcatamente nel quarto trimestre.

I dati sull'indice dei prezzi al consumo per il Canada di oggi per dicembre potrebbero rafforzare la recente decisione della Banca del Canada di mantenere i tassi stabili all'inizio del mese, nonostante la decisione della Federal Reserve di aumentare i tassi a dicembre. Su base mensile, l'inflazione registrata dall'indice dei prezzi al consumo dovrebbe scendere dello 0,4%, in gran parte a causa del calo dei prezzi del petrolio, con l'inflazione annualizzata che dovrebbe rimanere stabile all'1,7%.

EUR/USD - continua a sembrare debole dopo essere sceso sotto l'area 1,1420 all'inizio di questa settimana, e continua a scivolare verso il basso con un supporto  in area 1,1330 su una trendline partita dai minimi di novembre di 1,1217.

GBP/USD - ha continuato a salire e dopo il calo di questa settimana a 1,2670 la sterlina è riuscita a spingersi oltre l'area a 1,2930, puntando verso l'area di 1,3000.  Una movimento oltre 1.3020 potrebbe segnalare ulteriori guadagni verso 1.3100.

EUR/GBP - ha continuato a diminuire questa settimana spingendosi al di sotto dell'area 0.8810 mentre si dirige verso il prossimo supporto nell'area 0.8720. Un passaggio in questa zona ha il potenziale per rimettere nel mirino i minimi di novembre a 0,8660.

USD/JPY - Dopo aver spinto oltre l'area 109.20, potremmo vedere un ulteriore spostamento verso l'area 110.30 su una rottura sopra 109.40. Il supporto dovrebbe ora arrivare a 108.70 e 108.20.

Fonte di tutti i grafici qui presentati: CMC Markets Piattaforma Next Generation. Performance nette al 17/01/2019

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