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Le tensioni italiane mantengono gli investitori sulle spine in attesa dei PMI servizi

I mercati europei hanno avuto ieri una sessione deludente con una chiusura in ribasso e gli investitori riluttanti ad essere troppo coinvolti dal momento che alcuni politici italiani hanno lanciato delle granate verbali dirette agli eurocrati a Bruxelles. Nonostante le raffiche verbali siano state lanciate avanti e indietro, i mercati azionari sono riusciti a chiudere al di  sopra dei minimi di giornata.

I mercati statunitensi hanno avuto un' altra giornata mista con il Dow che ha fatto registrare un nuovo record, mentre lo S&P 500 ha sofferto e il Russell 2000 ha avuto un altro giorno di forti perdite. Il dollaro è salito per il quinto giorno consecutivo in un contesto di crescenti preoccupazioni politiche in Europa, spedendo l'euro al suo livello più basso in sei settimane, mentre la guerra verbale tra politici italiani e funzionari dell'UE è proseguita senza sosta.

Il vice primo ministro italiano Luigi Di Maio ha insistito sul fatto che il budget non sarà  alterato in alcun modo, mentre Claudio Borghi, il capo consigliere economico del partito della Lega al potere, ha dichiarato che l'Italia non sarebbe nella posizione in cui si trova ora se ancora avesse avuto la lira. In seguito il primo ministro italiano Conte ha fatto marcia indietro rispetto a quei commenti dichiarando che l'euro è irreversibile e l'Italia non ha intenzione di abbandonarlo, ma il fatto stesso che i politici sentano la necessità di ribadire costantemente questa linea è eloquente di una debolezza fondamentale nel cuore dell'  area valutaria. L'ultima volta in cui si è sentito qualcuno mettere in discussione l'integrità di qualsiasi altra valuta del G8, si è poi rivelato un bubbone che si è dimostrato molto difficile da debellare per i politici e per i banchieri centrali di tutto il blocco.

L'umore non è stato aiutato dal commissario Ue per gli affari economici Pierre Moscovici che ha tenuto voluto ricordare al governo italiano la necessità di rispettare le regole fiscali, dimenticando convenientemente che quando era ministro delle finanze francese, la Francia ha regolarmente infranto le stesse regole, cosa che non è  passata inosservata a Roma.

La Commissione europea sembra essere di fronte a una scelta, mettere l'Italia in una procedura di disavanzo eccessivo e sanzionarli, senza multarli come hanno fatto in passato con Francia e Germania o lasciare che la facciano franca evitando la lotta che il governo italiano sembra voler mettere in atto o tracciare una linea nella sabbia con tutto ciò che comporta, in termini di rischio di escalation.

Mentre i mercati possono esercitare una qualche forma di disciplina sotto forma di downgrades e fuga di capitali, la commissione UE potrebbe dover decidere se una tirare  linea nella sabbia o se valga la pena aprire un conflitto esplicito e potenzialmente scatenare una crisi in piena regola.

Il presidente della Commissione  Europea  Juncker ha anche paragonato gli eventi in Italia con i recenti problemi in Grecia, un altro confronto che ha suscitato una forte risposta da parte dell'altro viceministro italiano Matteo Salvini.

Anche la sterlina è scivolata indietro dopo l'ultimo PMI del Regno Unito nel settore dell'edilizia nel mese di settembre ha mostrato che l'attività economica ha rallentato fino al livello più basso da marzo a 52,1, con l'ingegneria civile che si è dimostrata particolarmente penalizzante. Le costruzioni di case e le costruzioni commerciali sono rimaste abbastanza solide. Avendo visto che il settore manifatturiero  ha battuto le aspettative mentre il settore edilizio ha rallentato, l'attenzione sarà focalizzata sui dati relativi ai servizi del Regno Unito di oggi per completare il terzo trimestre e una performance economica decente per il trimestre. Finora il Pmi dei servizi del terzo trimestre è stato di 54,3 per luglio e 53,5 ad agosto. Il numero di settembre di oggi dovrebbe mostrare un leggero calo a 54, che sarebbe praticamente in linea con la media e puntare ad un'altra espansione abbastanza decente.

EURUSD: per ora sta trovando supporto appena sopra il livello 1.1500. Una mossa al di sotto di 1.1500 ha il potenziale per aprire un nuovo test dei minimi di agosto a 1.1300. Abbiamo bisogno di tornare al di sopra 1.1690 per una stabilizzazione e prendere in considerazione un ritorno verso l'area 1.1750.

GBPUSD - è scivolato al di sotto della media mobile a 50 giorni a 1.2990, trovando supporto a 1.2940 sulla trendline dai minimi di agosto a 1.2660. Una rottura sotto 1,2930 apre le porte ad un ritorno all'area 1,2850. Abbiamo bisogno di vedere una movimento per superare i massimi di questa settimana a 1,3120 per tornare a 1,3220.

EURGBP - attualmente sta mantenendo il supporto vicino alla media mobile a 100 giorni. Una mossa al di sotto dei minimi di settembre a 0,8845 potrebbe ben comportare ulteriori perdite. La resistenza è nell'area di 0,8940 con il livello più ampio che rimane a 0,9040.

USDJPY - salito al livello di 113,20 corrispondente ai massimi di quest'anno, portando la prospettiva di un movimento verso i massimi di novembre 2017 a 114,73. I supporti sono nell'area 112.60 e più sotto a 111.80.

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