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I verbali della Fed affondano il dollaro

I mercati statunitensi hanno preso un po' di pausa ieri in vista del weekend del Ringraziamento di oggi con Dow e S&P500 che chiudono leggermente più bassi, anche se il Nasdaq ha registrato un nuovo record, aiutato da un analogo record per Amazon.

Non c'era nulla nei verbali pubblicati ieri sera dalla Fed per suggerire che il prossimo mese il rialzo dei tassi negli USA fosse meno probabile di quello che era all'inizio della settimana, e in base alle discussioni che sono state fatte dai funzionari della Fed, non è stato fatto nulla per allontanare il mercato da quella impressione. Un rialzo del tasso a dicembre sembra un affare fatto agli occhi dei mercati. È invece meno chiaro cosa succederà dopo. C’erano opinioni positive sul mercato del lavoro e sull'attività economica in generale su tutta la linea, tuttavia vi era una certa preoccupazione per la mancanza di inflazione, e sembravano esserci diverse opinioni divergenti al riguardo.

La mancanza di consenso su questo, unito al fatto che dopo dicembre il FOMC avrà un aspetto completamente diverso, rende molto più difficile valutare il potenziale percorso futuro dei prossimi aumenti dei tassi nel 2018, ed è proprio questo che ha determinato la discesa del dollaro americano.

Mentre i mercati potrebbero guardare al prezzo nella prospettiva di due o tre rialzi dei tassi l'anno prossimo, la capacità di giudicare il consenso sta diventando molto più difficile, visto quanto sarà diverso il FOMC nella sua composizione quando prenderà la prossima decisione sui tassi.

Questa mancanza di visibilità o chiarezza rispetto alle prospettive politiche del prossimo anno insieme ad alcune discussioni tra i funzionari della Fed sulle valutazioni di mercato hanno visto i rendimenti e il dollaro USA scivolare di nuovo bruscamente, con il dollar index che ha toccato il minimo di un mese.

I mercati europei hanno avuto una giornata incerta con il FTSE100 che è riuscito a chiudere più in alto nonostante un rally nella sterlina, tuttavia il DAX tedesco è scivolato bruscamente dopo due giorni consecutivi di guadagni, e oggi l’apertura è stata ad un livello ampiamente inferiore.

 Il budget autunnale di ieri nel Regno Unito non ha offerto troppe sorprese anche se la visione pessimistica dell'Office for Budget Responsibility in merito alle prospettive di crescita fino al 2022 ha provocato molti commenti sui social media, che lamentano le deboli prospettive per l'economia.

Certo, non sono grandi numeri ma sono previsioni e guardando indietro negli ultimi anni la serie storica delle previsioni dell'OBR, come della Bank of England, non è esattamente brillante, avendo sbagliato sia al rialzo che al ribasso, anche se ogni volta diamo loro un'importanza che meritano a malapena.

La sterlina è scivolata indietro inizialmente sui declassamenti del PIL, ma presto si è ripresa e il Cancelliere ha allentato i cordoni della borsa, annunciando un paio di misure per affrontare il mercato immobiliare, insieme ad alcuni piccoli cambiamenti fiscali per le piccole imprese.

Si prevede che la seconda misurazione odierna del PIL del terzo trimestre mostrerà che l'economia del Regno Unito è cresciuta dello 0,4% esattamente come nella prima misurazione. L'investimento delle imprese dovrebbe rallentare all'1,4% dal 2,5% su base annua.

Più tardi in mattinata l’indice CBI delle vendite al dettaglio per novembre dovrebbe mostrare una modesta ripresa rispetto ai terribili numeri di ottobre di -36, e dovrebbe attestarsi a 5.

La ripresa nell'area euro in relazione all’indice PMI manifatturiero e dei servizi in Germania e Francia ha visto la Francia sovraperformare la Germania in alcune metriche, anche se l'economia tedesca continua a rimanere la potenza dell'Europa con le aspettative che il PIL del terzo trimestre sarà confermato al +0,8%, annualizzato al 2,8%.

Si prevede che gli ultimi PMI preliminari manifatturieri e dei servizi di novembre mostreranno che l'attività economica rimane a livelli decenti rispettivamente di 60,3 e 55.

L’indice PMI manifatturiero e quello dei servizi inFrancia dovrebbero rallentare leggermente a 55,9 e 57 rispettivamente.

EURUSD - continua a spingersi sempre più al rialzo, tornando verso i massimi di ottobre appena sotto 1,1880 e in prossimità della precedente spalla destra. Se supera questo livello, l’area di 1,2000 potrebbe tornare in gioco. Il supporto rimane sotto, in area 1,1720.

GBPUSD - la sterlina è in salita da  sette giorni di fila e sta scambiando in area 1,3340, con una rottura potenzialmente potrebbe tentare un test dell'area 1,3450. Il supporto rimane verso la zona di  1,3150. Solo una discesa al di sotto di 1,3120 apre la prospettiva di un nuovo test dei minimi di area 1,3030.

EURGBP - L'euro sembra aver trovato un supporto negli ultimi due giorni, ma dobbiamo vedere una discesa verso 0,8900 per sostenere un nuovo test di 0,8940. Mentre al di sotto di questo livello c’è il rischio di una discesa verso il livello di  0,8820. Potremmo vedere un test del supporto principale vicino ai minimi di novembre a 0,8735.

Fonte di tutti i grafici qui presentati: CMC Markets Piattaforma Next Generation. Performance nette al 23/11/2017

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