Per qualche tempo l'amministratore delegato di Whitbread, Allison Brittain, ha scartato le voci secondo cui la società avrebbe dovuto cedere la propria attività Costa Coffee affermando che non aveva senso farlo nel bel mezzo di un programma di ristrutturazione.
In aprile si è piegata alle pressioni degli investitori, ma ha affermato che il processo avrebbe potuto richiedere fino a due anni per essere completato, insistendo sul fatto che avrebbe avuto più senso una volta che il processo fosse stato completato.
È quindi con una certa sorpresa che gli investitori stanno digerendo l'annuncio di oggi da parte di Coca Cola secondo cui hanno concordato un accordo per acquistare la catena di caffè per 5,1 miliardi di dollari. Sembrerebbe che Coca Cola stia cercando di diversificare le attività al di fuori del suo core business delle bevande zuccherate, un'area che sta attirando sempre più le attenzioni del governo a causa di un crescente problema dell'obesità globale.
Gli investitori sembrano certamente apprezzare l'accordo, non sorprende se si considera che la maggior parte dei proventi sembra destinata a essere restituita agli azionisti, con le azioni in forte rialzo in apertura che raggiungono i massimi livelli da dicembre 2015.
Pepsico, il concorrente storico di Coca Cola, ha già seguito la rotta con Sodastream e sembrerebbe che Coca Cola stia diversificando nel mercato estremamente competitivo del caffè, dove si spera che il marchio Coca Cola, oltre al suo marketing, possa aiutare a mantenere la quota di mercato di Costa.
Il timing è certamente fortuito per Whitbread, per il quale le vendite di caffè hanno faticato recentemente, a giugno la società ha registrato un calo del 2% delle vendite anno su anno, probabilmente a causa del caldo, ma il business del caffè ha visto ridursi i margini per l'aumento della concorrenza delle altre catene, come Starbucks e Nero, nonché per un numero crescente di coffee shop indipendenti specializzati.
Ora che gli investitori di Whitbread hanno visto realizzari il desiderio di monetizzare il marchio di Costa, la pressione si concentrerà inevitabilmente sul marchio Premier Inn, che sta subendo un significativo rebranding, oltre ad aprire nuove opportunità di guadagno in Germania e Cina.
È auspicabile che parte del ricavato contribuirà anche a continuare a migliorare il marchio Premier Inn, dove è già in atto da tempo un processo di miglioramento continuo. Nei suoi numeri più recenti, Premier Inn ha visto un aumento delle vendite del 4,3%, anche se queste sono state determinate da un aumento di punti vendita, e normalizzando i dati più omogenei sono un po' più deludenti. Il caldo recente potrebbe aver impattato positivamente in qualche modo in quanto più persone scelgono di trascorrere le vacanze nel Regno Unito.
Fonte di tutti i grafici qui presentati: CMC Markets Piattaforma Next Generation. Performance nette al 31/08/2018
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