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Avvio incerto dopo i deludenti dati macro dalla Cina

Solo tre giorni fa, i mercati statunitensi sono riusciti a realizzare il maggior rialzo su base giornaliera da marzo, grazie all'ottimismo diffuso da una buone stagione di trimestrali, che avrebbe dovuto bilanciare tutte le preoccupazioni che avevano fatto precipitare i mercati azionari alla fine della scorsa settimana.

Sembra che ci siano volute  48 ore perché quell'ottimismo si trasformasse in un lontano ricordo, dato che i mercati USA hanno continuato a seguire i cali in Asia e in Europa ieri, poiché i timori sull'aumento dei rendimenti, il peggioramento delle prospettive economiche e le crescenti tensioni geopolitiche hanno comportato una nuova brusca discesa dei mercati e sembra essere la premessa un'apertura al ribasso dei mercati europei di nuovo stamattina.

Sembra esserci una crescente preoccupazione che la Federal Reserve possa essere sul punto di commettere un grave errore politico, in termini di strategia di normalizzazione della politica monetaria, strategia che ha l'obiettivo di prepararsi al meglio per la prossima crisi, quando arriverà.

L'unico problema è che il loro desiderio di farlo sta causando problemi in altre parti dell'economia globale, e così facendo sta iniziando a causare una reazione a catena, che sembra destinata a ripercuotersi contro di loro.

Le prospettive economiche in Cina stanno causando preoccupazione, nel contesto di un peggioramento delle relazioni commerciali  con gli Stati Uniti. Gli ultimi dati economici del dragone hanno mostrato che la crescita dell'economia ha rallentato più del previsto nel terzo trimestre, con un aumento del PIL annualizzato del 6,5% il trimestre più debole dal 2009 e al di sotto delle aspettative del 6,6%.

Anche la produzione industriale per settembre è rallentata al 5,8%, il livello più basso quest'anno, oltre a essere il trimestre più debole da diversi anni, anche se le vendite al dettaglio sono aumentate leggermente al 9,2%, rispetto al 9%.

I mercati azionari italiani hanno guidato ieri il calo in Europa, scendendo ai nuovi minimi da più di un mese dopo che la Commissione Europea ha chiesto al governo italiano di rivedere o chiarire il budget presentato di recente, poiché i loro piani di spesa sono "senza precedenti nel patto di stabilità e crescita", rappresentano una grave violazione delle norme UE  è rischiano di essere respinti.

La Commissione ha chiesto a Roma di dare una risposta  alle sue preoccupazioni entro lunedì della prossima settimana, tuttavia le prime reazioni del governo italiano suggeriscono che non sembrano intenzionati a farlo, causando nuovamente un incremento dei rendimenti italiani a 10 anni al di sopra del livello del 3,6%.

Anche i mercati stanno diventando un po' nervosi per il destino finale dei colloqui Brexit, con il problema del confine irlandese che inizia a diventare problematico come il paradosso del gatto di Schrödinger.

Ciò che dovrebbe essere abbastanza semplice si sta trasformando in una saga di proporzioni epiche, poiché sia l'UE che il Regno Unito sembrano giungere a una soluzione che manterrebbe gli accordi allo status quo, una volta che il Regno Unito lascerà l'UE. Il problema è che non sembra esserci alcuna soluzione, che il Primo Ministro May sarebbe in grado di proporre a Westminster e ottenere i voti necessari per un'approvazione parlamentare e i leader dell'UE si stanno lentamente rendendo conto di questo.

È stato suggerito che i colloqui potrebbero benissimo fallire, con le probabilità di un nulla di fatto più alte di quanto non siano mai state, mentre i suggerimenti di un'estensione diqualsiasi accordo di transizione causano costernazione e confusione in egual misura.

I dati sull'inflazione canadese di oggi potrebbe essere l'ultimo tassello del puzzle per un altro aumento dei tassi di interesse della Bank of Canada in occasione del meeting per deliberare sulla politica monetaria la prossima settimana. Il mercato del lavoro sta dando segnali contrastanti nonostante un tasso di disoccupazione al 5,9%, mentre a settembre i posti di lavoro a tempo pieno sono in calo.

L'inflazione, d'altra parte, è abbastanza forte al 2,8%, ben al di sopra del tasso obiettivo della Banca del Canada. I prezzi core sono anche ai massimi di 8 anni al 2%, mentre il recente accordo USMCA è destinato a agire positivamente per l'economia canadese.

Se i numeri di inflazione di oggi saranno come previsto, sarebbe una grande sorpresa se la Banca del Canada non dovesse aumentare i tassi di interesse la prossima settimana per la terza volta quest'anno, una probabilità che viene attualmente valutata con una probabilità del 94%.

EURUSD - ha continuato a scendere dopo il fallito test di 1,1620 questa settimana. Il prossimo supporto rimane in corrispondenza dei minimi precedenti nell'area di 1.1430, con una rottura che riporterebbe verso i minimi di agosto a 1.1300.

GBPUSD - continua a subire pressioni con i prossimi supporti chiave in corrispondenza della media mobile a 50 giorni e della trendline rialzista dai minimi di 1.2660 a 1.2980. Abbiamo bisogno di vedere un ritorno al di sopra di 1,3150 per un consolidamento e per prendere in considerazione un nuovo test dei massimi di questa settimana a 1.3240.

EURGBP - sta trovando difficoltà a ripetere il test dei minimi a 0.8720, e come tale deve tornare ai massimi questa settimana a 0.8825 per rimettere nel mirino il livello di 0.8870.

USDJPY – Pur avendo trovato supporto sulla trendline dai minimi di marzo a 111,60, il dollaro USA sta faticando a superare il livello di 112,80. Dobbiamo mantenerci sopra 111,60 per conservare intatto il trend rialzista e tornare ai massimi precedenti a 114.60. Una rottura al di sotto di 111,50 suggerirebbe la prospettiva di ulteriori perdite verso 111,20, e anche verso la media mobile a 200 giorni a 110,35.

 


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